Per parlare di meditazione, Cargomilla ha coinvolto Leela Federica Araco, Counselor a mediazione corporea e indirizzo bioenergetico, conduttrice di classi di esercizi di bioenergetica, insegnante di “Neo-Reichian Breath and Bodywork” e di Tantric Pulsation, dal 2019 operatrice olistica specializzata in Feng Shui e facilitatrice di tecniche di meditazione.
A Roma, nel suo studio olistico BlossomLab, in Toscana e a Milano propone percorsi di “Fioritura personale” integrando questi diversi metodi in un unico processo di trasformazione che coinvolge il corpo, lo spazio, l’anima e l’energia.
“Se a ogni bambina di otto anni venisse insegnata la meditazione riusciremmo a eliminare la violenza nel mondo entro una generazione”,
ha detto una volta il Dalai Lama.
In effetti, i benefici della pratica sono moltissimi anche per l’infanzia, come hanno dimostrato alcune ricerche effettuate in numerosi paesi del mondo.
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Meditazione: cos’è e perchè può aiutare a stare meglio fin dall’infanzia
Meditare significa dimorare nel momento presente accogliendo senza giudizio tutto ciò che emerge, indipendentemente dai suoi contenuti. I benefici di una pratica costante sono moltissimi sia per le persone adulte sia per quelle piccole: riduzione di stress, paura e ansia, accettazione di sé, aumento dell’autostima, dell’empatia e della capacità di entrare in contatto con le proprie emozioni, anche se spiacevoli.
La meditazione, inoltre, rafforza la capacità di creare una relazione più intima e profonda con noi stesse rendendoci più consapevoli di ciò che siamo al di là di quel che accade in superficie, che è impermanente come le nuvole nel cielo.
Perché (anche) le bambine dovrebbero meditare?
Al giorno d’oggi le bambine si trovano ad affrontare sfide sempre più numerose e complesse, dai conflitti con le coetanee alle aspettative di genitori e insegnanti, dalla pressione veicolata da televisione e social media all’iper stimolazione tecnologica che aumenta irrequietezza e stress.
In alcuni paesi del mondo la meditazione è ormai parte integrante dei programmi scolastici e offre a bambine e adolescenti un valido supporto nei momenti di difficoltà, con ottimi risultati. Uno studio internazionale ha esaminato l’impatto della pratica su oltre 1800 studenti tra Regno Unito, Australia, Canada, Stati Uniti, India e Taiwan. I dati raccolti hanno dimostrato un diffuso aumento dell’attenzione e del rendimento, un incremento significativo dei gesti di cura nei confronti propri e altrui, un miglioramento delle capacità organizzative e una generale diminuzione dei comportamenti anti sociali.
Come praticare la meditazione con le bambine?
La pratica si adatta perfettamente a ogni momento della giornata. La mattina fa sentire più presenti e centrate mentre la sera può portare un senso di pace aiutando a lasciar andare le emozioni più scomode per abbandonarsi al sonno con serenità. La maggior parte delle bambine ama condividere le esperienze piacevoli con i propri genitori e la meditazione può essere una di quelle. Sedersi insieme con gli occhi chiusi a respirare in silenzio per qualche minuto può rivelarsi un grande dono per tutte le componenti della famiglia.
Come insegnare la meditazione alle bambine?
È fondamentale che chi insegna questo potente strumento lo conosca bene e che lo abbia praticato su di sé per un periodo di tempo sufficientemente lungo per poterlo trasmettere, non solo a parole. Sappiamo, infatti, quanto le persone piccole assorbano l’energia che emaniamo molto più dalla nostra presenza e dai nostri comportamenti che dalle frasi che pronunciamo. Chi accompagna le bambine alla scoperta di questo mondo, inoltre, dovrebbe avere familiarità con l’infanzia per poter adattare metodi e tecniche alle loro esigenze stimolando immaginazione e giocosità. In ogni esperienza proposta, infine, bisogna ricordarsi di rispettare sempre i loro ritmi prediligendo pratiche brevi.
Meditazione: le tecniche più adatte per costruire uno “spazio sacro per la pratica”
Per supportare la pratica è preferibile svolgerla in uno spazio silenzioso e appartato, al chiuso o all’aperto, posizionando un semplice cuscino e una coperta, predisposti in cerchio se si è in gruppo. Spegnere le luci e accendere una candela creerà subito un’atmosfera più intima e raccolta. In casa si potrebbe ricavare un angolino dedicato ai “momenti mindful”, dove le bambine possano fermarsi e mettersi in ascolto immergendosi all’interno di sé ogni volta che lo desiderano. È preferibile che questo abbia pochi stimoli visivi e uditivi, arredi semplici e accoglienti e colori che calmano e rallentano l’energia, per esempio il bianco o il color panna.
Esercizi di meditazione per bambine
La tecnica da proporre varia in base all’età delle bambine alle quali ci si rivolge.
Per quelle da un anno a tre anni l’esperienza avrà necessariamente una qualità più fisica, essendo per loro il corpo il canale principale di connessione con sé stesse. Un modo semplice per cominciare è invitarle a toccare la parte che ogni tanto provoca loro qualche fastidio portando lì un respiro profondo e un pensiero amorevole. Per le bambine tra i 3 e i 6 anni possono essere inventate delle meditazioni guidate che le accompagnino in un viaggio nel corpo per sperimentare le diverse sensazioni, dalla testa ai piedi. Dopo i 6 anni saranno introdotti esercizi che aiutano ad aumentare la consapevolezza del respiro. Poggiando, per esempio, un piccolo oggetto o un gioco sulla pancia delle bambine le si può invitare a osservarlo muoversi verso l’alto e verso il basso ogni volta che inspirano ed espirano, e poi via via a muoverlo il più lentamente possibile, ricordando sempre di notare se l’attenzione si distrae per riportarla lì. L’udito è un altro elemento importante per supportare calma e presenza. Si possono ascoltare suoni piacevoli, come quelli della natura che inducono pace, oppure usare uno strumento che emana vibrazioni e chiedere alle partecipanti di cogliere l’esatto momento in cui nella stanza ritorna il silenzio. Osservare la fiamma di una candela e poi chiudere gli occhi lasciando che la sua immagine si ricrei nella mente può essere, infine, un ottimo modo per incrementare le loro creatività e capacità di visualizzazione.