Lo spannolinamento, cioè il momento in cui una persona piccola abbandona il pannolino per passare al vasino o al wc, è un passaggio molto importante della crescita, che spesso viene tanto atteso quanto temuto dalle persone adulte di riferimento.
In questo articolo cerchiamo di capire cosa racchiude questa fase, che comporta nuove consapevolezze e un grande numero di importantissimi significati educativi, per poterla accogliere con più serenità!
Come funziona lo spannolinamento?
Questa è una domanda che tutte le persone adulte di riferimento si sono poste nel corso del loro percorso di accompagnamento alla crescita delle bambine:
quando iniziare lo spannolinamento?
Come fare?
Ci sono segnali?
In realtà, nel corso degli anni, anche l’approccio allo spannolinamento è molto cambiato: qualche tempo fa questa fase era vissuta come un obiettivo prestabilito intorno all’anno di età, e i metodi con cui si arrivava allo scopo spesso non erano particolarmente rispettosi della soggettività e del personale sviluppo della persona piccola (orari fissi su cui andare sul vasino e punizioni la facevano da padrone, con tutte le conseguenze emotive e fisiche che si possono immaginare).
Con gli anni, fortunatamente, l’approccio più autoritario è stato sostituito da uno più attento ai bisogni e ai tempi delle bambine, che diventano protagoniste attive di questo processo e ne determinano i ritmi, con l’aiuto della persona adulta di riferimento.
Quest’ultima, rimanendo in paziente e accogliente osservazione, sarà in grado di riconoscere i segnali di consapevolezza e volontà che portano progressivamente, sempre senza fretta, ad abbandonare il pannolino.
Abbiamo scelto di usare il femminile: scopri perchè sulla pagina parliamo al femminile
Il mondo dello spannolinamento oggi è ricco di ausili che possono essere proposti alle persone piccole, per rendere più morbida e divertente questa fase: vasini di ogni genere e sorta, pannolini a mutandina (l’incubo di ogni educatrice!), mutandine da spannolinamento che però possono ritardare la consapevolezza attiva della persona piccola rispetto al fatto di “sentirsi bagnata o sporca”, e chi più ne ha più ne metta.
In ogni caso, quello che importa è, come sempre, che il centro rimanga la bambina, con i suoi tempi e i suoi ritmi.
Spannolinamento Montessori
Ma quali sono i tempi per togliere il pannolino?
L’Accademia Americana di Pediatria consiglia di cominciare lo spannolinamento tra i 18 e i 24 mesi di età, ma nella realtà ci sono moltissime bambine che iniziano anche più tardi, tra i 3 e i 5 anni (alcune persone a 6 anni hanno ancora il pannolino in alcuni momenti della giornata).
Da questo punto di vista è davvero importante sottolineare che non esiste un’età unica e assoluta in cui va tolto il pannolino, ogni persona è un mondo a sé stante, che va rispettato e accolto.
Esistono però, come dicevamo, dei segnali, dei momenti nella crescita che, se riconosciuti, possono incoraggiare la persona piccola ad apprendere nuove consapevolezze. Imparare sarà così molto più semplice!
Maria Montessori definiva periodi sensitivi queste fasi, in cui la persona piccola ha particolare interesse verso determinati temi e attività.
Ogni periodo sensitivo ha un inizio e una fine, quindi il tempismo è importante, così come l’osservazione attiva delle bambine: il periodo sensitivo del controllo sfinterico inizia circa intorno ai 18 mesi, quando si hanno le prime curiosità relative alla “cacca” e alla “pipì”.
Possiamo quindi sfruttare questo periodo per mostrare e raccontare alla persona piccola cosa succede al nostro corpo quando dobbiamo evacuare, senza dimenticarci di nominare le parti del corpo coinvolte con il loro nome.
Esistono anche pratiche come la elimination communication, che prevedono la familiarizzazione e l’incoraggiamento verso l’autonomia fin dalla primissima età, attraverso l’ascolto, l’osservazione e l’aiuto alla minzione e alla defecazione.
Quello che sarebbe importante è cogliere i periodi sensitivi, anche se non avvengono in un momento ideale, bensì magari mentre siamo in vacanza o durante l’inverno.
La cosa importante è non vivere l’insuccesso come un dramma: come spesso diciamo, è altrettanto fondamentale ascoltare e accogliere anche i nostri limiti di persone adulte!
Spannolinamento e crescita, controllo sfinterico e significati emotivi
Il controllo sfinterico (anale e viscerale) si acquisisce attraverso riflessi automatici e volontari nel corso della crescita.
Se nel primo anno di vita infatti il meccanismo è caratterizzato da un certo automatismo, dopo i 12 mesi, e soprattutto dai 18 ai 36 mesi, si va a consolidare il controllo sfinterico.
E se da un lato questo corrisponde a una progressiva maturità fisica e organica, dall’altro è importante sottolineare come il controllo sia frutto anche di riflessi volontari, con una precisa valenza emotiva e psichica.
La bambina sperimenta con l’evacuazione una prima forma di controllo del sé, del proprio corpo e delle proprie emozioni. Questo, come per ogni passo verso una maggiore autonomia, comporta anche paure, angosce, dubbi.
La persona piccola si chiede se ce la farà a controllare quella parte di sé, se le persone adulte di riferimento ci saranno ancora anche se cresce, se riuscirà a diventare grande e crescere. Un passaggio evolutivo importante quindi da non sottovalutare in termini di complessità e ricchezza di significati.
Quanto tempo ci vuole per lo spannolinamento?
Come per ogni tappa della crescita anche in questo caso non esistono tempi giusti o “normali”. Ogni persona, ogni storia, ogni percorso sono un mondo a parte, fatto di salite e discese, di obiettivi raggiunti senza problemi e di altri che richiedono più fatica; come per ogni cosa, si sbaglierà e ci saranno errori o incidenti di percorso, da accogliere e dai quali imparare.
La fretta non è mai una buona consigliera, e pensare che di punto in bianco una persona piccola possa imparare il controllo di qualcosa che in precedenza non aveva mai pensato di dover controllare, è un errore. Armiamoci quindi di pazienza e…di vestiti puliti!
Come facilitare lo spannolinamento?
Come abbiamo più volte detto in questo articolo, non c’è un momento unico ed universale in cui togliere il pannolino a una persona piccola, esistono però degli accorgimenti e dei segnali che possono facilitare il percorso.
Vediamo insieme quali:
Le finestre sensibili di cui si è detto precedentemente sono tra i segnali che ci indicano che la bambina è probabilmente pronta ad affrontare questa tappa della crescita.
Se la persona piccola ha dei momenti “regolari” in cui fa cacca o pipì, o se per molte ore il pannolino rimane asciutto.
Indispensabile è che ci sia la capacità, da parte della bambina, di dire “No” se non vuole fare qualcosa e che capisca quello che le viene chiesto. In parole povere, che capisca e sia in grado di rispondere alle eventuali domande circa i suoi bisogni.
La consapevolezza di avere un corpo è un elemento fondamentale: è importante quindi, nel corso dei primi anni di vita, insegnare alle persone piccole a riconoscere le parti del corpo e capirne il funzionamento, facendo loro capire che sono protagoniste attive di quello che succede, dal cambio pannolino all’igiene intima, alla vestizione.
Anche se è spesso più semplice e rapido fare noi al posto loro, per loro è davvero fondamentale imparare ad acquisire fin da subito le piccole autonomie che possono essere raggiunte nelle varie fasi della crescita.
Immaginiamo il bagno come uno spazio a misura di persona piccola, che sia accogliente e che attiri la sua attenzione. Vasino o riduttore che sia, strutturiamo lo spazio in modo che la bambina abbia la maggior autonomia possibile: il sapone per le mani ad altezza bidet, la carta igienica comoda, un poggiapiedi se si usa il riduttore, dei librini, un tappeto colorato e morbido possono aiutare questo percorso.
Non abbiamo timore o vergogna a nominare le cose! Parliamo apertamente di cacca e di pipì, spieghiamo alle persone piccole come funziona il corpo umano, aiutandole a capire quello che succede quando non ci sono ancora abbastanza strumenti verbali o cognitivi per farlo.
Evitiamo di concentrarci completamente sullo spannolinamento. Meno pressione riusciamo a mettere su questo tema e meno la persona piccola si sentirà a disagio, e potrà vivere liberamente questa fase, nel rispetto dei suoi tempi.
No anche a punizioni, sgridate o frasi mortificanti, ma anche ai premi, che sono l’altro lato della stessa medaglia!
Una persona piccola deve riconoscere le proprie capacità e i propri traguardi senza che siano necessariamente correlati a un rinforzo positivo o, men che meno, negativo. Sono preferibili quindi frasi in cui si descrive quello che accade piuttosto che frasi in cui si mette l’attenzione sulla bravura o meno della persona piccola.
Una volta tolto il pannolino non si torna indietro! Togliere, per poi rimettere, per poi togliere di nuovo, oltre che a creare un’enorme confusione nella persona piccola che non capirà più cosa deve fare, è un messaggio molto frustrante per quel che riguarda la sua autostima. Equivale infatti a dirle che forse ci eravamo sbagliate e che lei quella cosa non è ancora capace di farla. Meglio un incidente di percorso in più ma coerenza e fiducia nel percorso, piuttosto che ritornare sui propri passi!
Evitiamo di iniziare questa tappa in momenti di cambiamenti importanti, che possono richiedere un ulteriore impegno emotivo: traslochi, lutti, cambiamenti di persone adulte di riferimento, svezzamento o abbandono del seno, ambientamento in una comunità scolastica, sono tutti momenti di passaggio delicati che richiedono grandi energie per le persone piccole!
Spannolinamento: consigli utili e risposte alle vostre domande
Lo spannolinamento è un argomento-chiave per chi fa lavora in campo educativo, un tema con cui si ha a che fare molto spesso, e che si porta dietro moltissime domande da parte delle persone adulte di riferimento.
Abbiamo provato a racchiudere alcune di quelle che ci vengono fatte più spesso dai genitori all’interno di Cargomilla.
Come si inizia lo spannolinamento?
Osservando i segnali che ci arrivano dalle persone piccole. Il pannolino è asciutto? I momenti in cui la bambina fa cacca e pipì sono abbastanza regolari? E’ in grado di verbalizzare i bisogni e dire “No” con consapevolezza? Mostra interesse per il vasino o il wc e vuole togliere il pannolino?
Se tutte queste domande hanno risposta affermativa possiamo provare ad avventurarcii in questo percorso!
Quanto dura la fase dello spannolinamento?
Non c’è un tempo definito. Ogni persona ha il suo e ogni tempo va ascoltato, accolto e rispettato!
Cosa non fare durante lo spannolinamento?
No a punizioni, sgridate e comportamenti svilenti, ma occhio anche ai premi, che non aiutano la costruzione dell’autostima della persona piccola.
No a ripensamenti! Una volta tolto il pannolino decidere di rimetterlo può creare messaggi contrastanti e negativi. Cerchiamo di pensare anche ad altro, concentrarsi totalmente su questo passaggio può creare pressione e disagio alle bambine.
Come si insegna a fare la pipì nel vasino?
Non si “insegna” a fare qualcosa a una persona piccola, si mostra quali possibilità ci possono essere: vasino o wc e l’esempio delle persone adulte o delle persone pari sarà sempre la risorsa più preziosa, insieme ad un ambiente in cui sentirsi a proprio agio e alla tranquillità nell’affrontare argomenti legati a cacca e pipì! Via libera quindi a tappeti colorati, libri, bagni a misura di persona piccola!
Come capire se lo spannolinamento funziona?
Non pensiamola in termine di funzionamento o non funzionamento: ragionare così rischia di portarci su un piano di prestazione che non fa bene a nessuna persona coinvolta in questa tappa importante.
Seguiamo il percorso con fiducia, sia nostra che delle persone piccole con cui abbiamo a che fare, accogliendo gli incidenti di percorso ed eventuali difficoltà.
Pannolini mutandina e mutandine assorbenti possono aiutare?
Sono entrambe proposte commerciali allettanti, che però nella realtà offrono ben pochi vantaggi dal punti di vista educativo.
I pannolini mutandina, scomodissimi nel cambio, non favoriscono in alcun modo la percezione di bagnato che potrebbe avere la persona piccola, perchè sono assorbenti come un pannolino normale.
Le mutandine training, così chiamate perché dovrebbero avere un’inferiore assorbenza rispetto ai pannolini, se da un lato permettono alle persone piccole di sentire la sensazione di essersi bagnate, dall’altro comunque assorbono e non rendono più rapido il controllo sfinterico, che rimarrà comunque all’interno dei soggettivi tempi della bambina!