Sentire la responsabilità di migliorare socialmente il luogo che si abita, di creare spazi relazionali e collaborativi all’interno del proprio territorio per contribuire e partecipare alla crescita e all’educazione delle bambine, delle ragazze e delle stesse famiglie.
Questo è per noi la comunità educante.
E non solo, è la necessità politica e civile di un gruppo di persone adulte di sentirsi parte di un progetto comune, investite dalla responsabilità di rendere il territorio in cui si vive un luogo collettivo che coinvolge le persone in maniera attiva.
Un tessuto di relazioni solidali, una pluralità di individue che, nei loro ambiti di intervento, riconoscono l’apporto educativo che mettono in campo e ne fanno un elemento guida della loro azione.
Cosa si intende per comunità educante?
Le caratteristiche di una comunità educante sono la sua apertura, la sua libertà di pensiero, la sua informalità e di aperto confronto sulle tematiche sociali e politiche che la interessano.
La comunità educante considera come valore fondamentale la diversa sensibilità e i diversi contesti culturali delle sue attrici: ognuna di loro infatti sente come sua la necessità di abitare insieme un luogo rendendolo rispettoso di ogni diversità.
Ciò che la anima è proprio il confronto e il dialogo su riferimenti educativi e sulla propria azione di cambiamento.
Quali sono gli ingredienti della comunità educante come Cargomilla?
Questo è anche ciò che anima Cargomilla: uno spazio che promuove relazioni tra le persone adulte di riferimento delle bambine e le altre associazioni, che esce ad incontrare la città che abita e costringe le/gli abitanti a riflettere sull’infanzia e sullo spazio che la città dedica a quest’ultima.
Le risposte si cercano insieme “all’altra”; i luoghi si trasformano grazie all’incontro con le altre persone: scuole, associazioni, famiglie, cittadine che vivono la città e ne attraversano le staede ogni giorni… questo produce movimento, produce una rigenerazione delle relazioni, una forza che determina cambiamenti concreti e interventi trasformativi in grado di dare risposte reali a domande effettive.
Comunità educante e il futuro
Tutto ciò si può costruire credendo nella forza rivoluzionaria della collaborazione tra chi la città la vive e ne occupa gli spazi; sentendosi parte di un contesto sociale perché il cambiamento avviene solo se si creano ambienti capaci di integrare e dentro i quali il bisogno della singola è il bisogno della comunità intera.
Questa è la vera rivoluzione, questo è l’unico futuro possibile.