Giugno è il mese del Pride.
Il mese in cui si celebra e si commemora l’orgoglio LGBTQIA+.
Un mese in cui si sottolinea l’importanza della lotta per i diritti e l’autodeterminazione delle persone LGBTQIA+.
Ma perché proprio Giugno? Cosa successe in questo mese che ci porta ancora oggi a celebrarne la ricorrenza?
Valeria Roberti, attivista LGTBQIA+ e facilitatrice del Centro Risorse LGTBI, ci racconta cosa diede il via al mese dell’orgoglio.
Cosa rappresentano i Moti di Stonewall?
Si fa risalire ai Moti di Stonewall l’inizio del movimento LGBTQIA+ per come lo conosciamo oggi: un momento dirompente che segna un prima e un dopo.
In realtà non è stato il primo caso di “raise up” delle soggettività che oggi chiamiamo LGBTQIA+: c’è stato un caso molto interessante a San Francisco nel 1966 chiamato i moti della Compton Cafeteria!
Si tratta di un esempio molto simile a ciò che sappiamo essere avvenuto a New York alcuni anni dopo, ovvero la rivolta di un gruppo di persone travestite, transgender, gender non conforming che, offese e frustrate dalle continue ingerenze della polizia, decidono di autodeterminarsi e manifestare.
Ma anche in questo caso non dobbiamo limitarci a pensare che l’autodeterminazione delle persone LGBTQIA+ sia nata negli anni sessanta del ‘900… è, in un qualche modo, sempre esistita, come sempre sono esistite le persone LGBTQIA+: ci sono testimonianze di uomini che si “sposavano” segretamente nella Venezia del 1500, ad esempio.
La rivolta Lgbtq a New York del 1969
Certo è però che gli anni 60, con tutta la vitalità prorompente dei movimenti per i diritti civili, hanno dato una nuova spinta anche alle soggettività LGBTQIA+ e, in un contesto sociale in cui le stesse soggettività cercano di emergere con maggiore visibilità, è facile comprendere come sia bastata “una” scintilla per scatenare una rivolta.
Ciò che accadde, infatti, la notte del 27 giugno 1969 presso il locale denominato Stonewall Inn nel Greenwhich Village di New York è una rivolta in pieno stile: il locale era molto frequentato da persone travestite, trasgender, crossdresser e, poiché era in vigore la legge per cui non si potevano indossare più di tre capi del genere opposto, la polizia svolgeva frequentemente retate e arresti in locali come lo Stonewall Inn e arrestava chi non corrispondeva alle norme di genere.
Nella notte del 27 giugno successe però qualcosa di diverso: le persone arrestate non accettarono di essere portate in centrale e si ribellarono, urlarono e risposero alla polizia creando, appunto, un momento di rivolta.
Ci sono molte leggende su cosa sia successo nei dettagli e si è parlato tanto di quale oggetto sia stato lanciato dalle attiviste alla polizia, se si sia trattato di un mattone, di una bottiglia o di altro… ma più che identificare l’oggetto, è importante ricordare che quello è stato uno dei gesti più importanti della storia LGBTQIA+: ovvero le travestite, le soggettività al margine delle norme di genere, le persone senzatetto che vivevano di piccole faccende, molto spesso ispaniche, afrodiscendenti, sex workers… tutte persone non volute dalla società si ribellano e combattono per la loro identità.
Giornata mondiale dell’orgoglio LGBTQI: 28 giugno
Il risultato immediato è stato una mobilitazione durata giorni che poi, un anno dopo, si è trasformata nelle prime manifestazioni, denominate Pride, in diverse città statunitensi ed europee dando effettivamente origine alla cadenza annuale di manifestare l’orgoglio LGBTQIA+ nel giorno del 28 giugno.
In Italia i primi gruppi e collettivi escono allo scoperto negli anni 70 e, in realtà, è un’altra la data che segna la nascita del movimento LGBTQIA+ italiano: il 5 aprile 1972 a Sanremo per il congresso italiano di sessuologia, che, come possiamo ben immaginare, aveva un’immagine dell’omosessualità particolarmente negativa.
Tornando alla data in questione, però, c’è un altro episodio da ricordare:
Il 28 giugno 1982 per la prima volta in Italia il Comune di Bologna, con il sindaco Renato Zangheri, diede in affitto a un’associazione LGBT uno stabile di sua proprietà (il Cassero di Porta Saragozza) e fissò in questo modo un punto fermo nel dialogo a Bologna tra movimento LGBT e istituzioni. Ancora oggi prosegue un reciproco riconoscimento e collaborazione che rende Bologna fiorente di espressioni ricche e diverse di questo movimento.
Per approfondire: Comune di Bologna
Perchè è importante ricordare i moti di Stonewall?
Il 28 giugno è stato e continua ad essere una data da ricordare, una data per manifestare, una giornata per uscire allo scoperto: questo è il significato del Pride, l’orgoglio.
Che possa trasformarsi in gioia, perchè si condivide il momento con persone care; che possa trasformarsi in rabbia, per tutte le soggettività LGBTQIA+ ancora costrette a nascondersi; che possa trasformarsi in musica, ballo, colori, perchè questa è stata e sempre sarà una delle modalità con cui le persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, queer, intersex, asessuali affermeranno il proprio diritto ad esistere e ad essere riconosciute dalla società.