Una delle aree di attività di Cargomilla è costituita dal gruppo informale, all’interno del quale un gruppo di famiglie socie collaborano per creare un percorso educativo alternativo alla scuola dell’infanzia tradizionale.
Le attività si svolgono dal lunedì al venerdì, da settembre a giugno, per persone piccole di età compresa tra 12 mesi e 6 anni. Il progetto educativo è basato sull’outdoor urbano, con attività sia negli spazi verdi che nel tessuto cittadino, con il supporto di tre cargo bike.
Inoltre, si lavora con un approccio all’educazione libero da stereotipi di genere, promuovendo l’autodeterminazione e l’espressione personale.
La comunità educante, costituita dalle persone adulte del contesto di origine ma anche da quelle che si incontrano ogni giorno, crea uno spazio accogliente basato sullo scambio, il rispetto e la collaborazione.
Per far “toccare con mano” cosa significhi far parte del gruppo informale, abbiamo deciso di dar voce a chi, negli anni, ne sono state protagoniste: le famiglie. Per questo abbiamo intervistato un papà, Pietro, che per due anni ha scelto Cargomilla per il suo bambino, Carlo.
Ciao Pietro, come avete conosciuto Cargomilla?
All’epoca ci eravamo appena trasferiti a Bologna dalla Svizzera e cercavamo un progetto che potesse accogliere il nostro bambino, che all’epoca aveva un anno e mezzo. Abbiamo conosciuto Cargomilla attraverso i social: su Facebook abbiamo visto il racconto delle attività svolte dall’associazione, i valori che guidavano il progetto, la proposta nel suo insieme. Inoltre, abbiamo scoperto che il figlio di una famiglia amica avrebbe frequentato Cargomilla da settembre e ci è piaciuta l’idea di farli diventare amici.
Perchè avete scelto Cargomilla come alternativa alla proposta per la scuola dell’infanzia tradizionale?
Siamo arrivate a Bologna quando ormai era troppo tardi per entrare nelle graduatorie comunali, quindi abbiamo optato per una soluzione nel privato.
Ci è piaciuta molto la propensione allo stare fuori, all’idea che in cargo le bambine potessero andare alla scoperta di una città, Bologna, che nemmeno io e la mia compagna conoscevamo ancora.
Inoltre, ci ha colpito la grande attenzione all’educazione al genere, al dare alle bambine la possibilità di esprimersi liberamente a prescindere dall’essere femmine o maschi. Per finire, l’idea di un gruppo di età eterogenea, da uno a sei anni, ci è sembrata una proposta molto interessante, perché dà alle bambine più piccole la possibilità di imparare da quelle grandi e a queste ultime di avere maggiore autonomia e di responsabilizzarsi nei confronti di chi è più piccola.
Come sono stati i primi giorni?
I primi giorni sono stati molto belli per noi e anche per Carlo. Mi sono occupato io dell’ambientamento, che è durato una settimana. Carlo si è sentito subito a suo agio e si è messo a giocare con le altre bambine, cosa che mi ha permesso di “mettermi da parte” per lasciarle libere di interagire. Ricordo che, con altri papà, ci siamo addirittura seduti ai piccoli tavoli della sede a fare una partita a carte per occupare il tempo, tanto era poco l’interesse delle bambine nei nostri confronti.
È stato molto rassicurante vedere mio figlio subito così a proprio agio sia con le compagne che con le educatrici. Da padre, lasciare tuo figlio la mattina e vederlo da subito sereno e tranquillo, rende tranquillo anche te.
Cosa rimaneva impresso a Carlo quando tornava a casa?
All’inizio, Carlo era piccolo e parlava ancora poco e la restituzione della giornata ci veniva fatta interamente dalle educatrici, in maniera individuale, a fine giornata. Ci hanno sempre spiegato come si era svolta la giornata appena conclusa, come era stato il bambino e se c’erano stati momenti di difficoltà, pianti o altro, rassicurandoci sempre.
Questo aspetto è stato molto importante perché ci dava degli elementi per iniziare con nostro figlio delle piccole conversazioni a casa su come si era sentito quel giorno, su quello che gli era piaciuto e che aveva fatto. Era molto bello vedere che percepiva e capiva molte cose, questo ci dava la possibilità di creare un collegamento fra la mattina, in cui eravamo state separate, e il pomeriggio.
Tre consigli per dei genitori che devono scegliere il percorso educativo per i loro piccoli?
I tre consigli che mi sento di dare a chi si trova nella situazione di dover trovare un progetto educativo per la propria figlia sono semplici, ma al tempo stesso molto importanti per non sbagliare:
- Andare al maggior numero possibile di open day, per capire le peculiarità di ciascun progetto e immaginarsi la propria bambina in quella situazione, a giocare con quei giochi, a muoversi in quello spazio, a interagire con quelle persone adulte. Personalmente ho trovato in alcuni casi di difficile comprensione la presentazione di alcuni progetti, perché venivano usati dei tecnicismi che per le educatrici sono probabilmente scontati, ma che per me non lo erano. Concetti come “outdoor education” ad esempio, così tanto in voga in questi ultimi anni, veniva utilizzato in maniera molto diversa nelle diverse presentazioni, ed aveva accezioni anche molto lontane l’una dall’altra. Quindi è molto importante capire, in concreto, cosa si faccia in un certo progetto, senza accontentarsi delle definizioni che possono anche trarre in inganno.
- Fidarsi del proprio istinto, non dare troppo ascolto ai pareri delle persone esperte o delle altre figure adulte di riferimento con cui ci interfacciamo su quale sia un “buon” o un “cattivo” progetto. Bisogna ascoltare la pancia quando si visita una spazio e si parla con le persone responsabili di quel progetto.
- Non considerare solo i progetti “sotto casa”, ma cercare anche proposte in una zona più ampia. Se se ne ha la possibilità, anche se bisogna pedalare 15-20 minuti per accompagnare la propria figlia a scuola, ne può valere la pena se ci piace la proposta educativa!
Ringraziamo di cuore Pietro, che ha condiviso la sua esperienza con il gruppo informale di Cargomilla. La sua storia è per noi una preziosa testimonianza del valore del nostro progetto!
Se desideri maggiori informazioni su come funziona il gruppo informale o vuoi saperne di più sul nostro progetto educativo, non esitare a contattarci all’indirizzo email info@cargomilla.it. Saremo felici di rispondere a qualsiasi domanda e aiutarti a capire meglio come puoi unirti a noi in questa straordinaria avventura educativa!