Le lotte che fanno scuola: decima edizone del meeting nazionale di Educare alle Differenze

La rete di Educare alle Differenze dal 2017 si occupa di creare relazioni e creare buone pratiche educative.

La pluralità di associazioni italiane che, da Bergamo a Siracusa, ne fanno parte lavora nella formazione con persone piccole, adolescenti, e adulte e si pongono come obiettivo quello di promuovere spazi educativi consapevoli, in cui la libertà di essere se stesse è al primo posto, in cui si vogliono costruire immaginari e culture aperte, in cui il contrasto a ogni forma di violenza e la decostruzione degli stereotipi alla base della violenza di e del genere sono il focus. 

Come ogni anno, a fine settembre, viene organizzato dal basso un incontro nazionale dove, attraverso workshop, dibattiti, tavole rotonde, si valorizzano tutti quei progetti esistenti sul territorio volti alla prevenzione della violenza maschile contro le donne, al bullismo, all’omolesbobitrasnfobia, all’abilismo e a ogni forma di discriminazione esistente.

A Settembre 2024 si è tenuto a Roma il decimo meeting nazionale dal titolo “Le lotte che fanno scuola” a cui Cargomilla ha avuto di nuovo l’onore e il piacere di partecipare con un’attività rivolta alle persone che lavorano nel settore educativo.

educare alle differenze 2024

Educare alla differenza partendo dal concetto di intersezionalità

Il tema di questa decima edizione è stato l’internazionalità, parola molto inflazionata ultimamente, che nei contesti educativi riveste un’importanza fondamentale se si vogliono costruire percorsi di crescita consapevoli.

Come Cargomilla abbiamo proposto un laboratorio utilizzando due strumenti molto usati: la camminata del privilegio e il fiore del privilegio.

Quello che abbiamo però voluto fare diversamente è stato porre l’attenzione ai contesti educativi della scuola dell’infanzia per mettere in luce come anche qui le gerarchie di genere si intersecano con altre gerarchie di potere e privilegio esponendo alcune persone piccole a un rischio maggiore di discriminazioni multiple.

Immaginiamo ai contesti educativi 0/6 e immaginiamo l’intersezionalità come:

un prisma che ci permette di vedere i modi in cui le diverse forme di disuguaglianza operano insieme e si esacerbano a vicenda

Kimberlé Crenshaw

riflettiamo a quante cose, anche piccole e non importanti dal nostro punto di vista, invece possono diventare fonte di discriminazione se avessimo identità diverse.

L’identità non è infatti solo una questione di genere: provenienza, religiose, classe, abilità fisiche e psichiche, cultura… sono moltissimi i fattori che anche nei contesti educativi si intersecano e che vanno presi in considerazione quando si costruiscono spazi e percorsi.

Prevenire la violenza di genere significa anche creare ambienti di crescita in cui le persone possano essere libere di esprimersi, esplorare la propria identità e conoscere le proprie caratteristiche. 

Come costruire quindi spazi di crescita consapevoli che considerino le persone piccole in tutte le loro parti e complessità? 

Riconoscere e accogliere una prospettiva intersezionale ci permette di considerare ogni persona piccola come un insieme complesso, tenendo conto dei diversi livelli e delle diverse categorie di oppressione che si intersecano.

Crediamo sia fondamentale applicare questa “lente” anche quando si parla e si pensa ad un contesto educativo.

Durante le due attività proposte abbiamo voluto quindi ragionare insieme a figure genitoriali, educative, che lavorano nella fascia 0-6 o 6-11 su come rendere l’ambiente scolastico aperto e in grado di riconoscere, rispettare e fare esplorare tutti gli aspetti individuali, sociali, culturali, religiosi delle soggettività che ospita al fine di garantire una crescita serena e senza stereotipi. 

educare alle differenze laboratorio cargomilla

Fare rete: l’importanza di creare spazi di confronto

Come formatrici di Cargomilla, da sempre pensiamo che l’educazione al genere sia da considerarsi come approccio circolare, libero da stereotipi, che permetta alle persone adulte e alle persone piccole di esprimersi pienamente nel loro percorso di crescita e autodeterminazione.

Per farlo crediamo sia fondamentale mettersi in relazione con chi come noi si occupa di creare contesti educativi attenti e creare una rete di persone che possa strutturare in modo solido il cambiamento necessario.

In questa ottica siamo sempre felici di inserirci in contesti come quello di Educare alle differenze non solo per proporre momenti di scambio e formazione rivolti alle persone adulte di riferimento o che lavorano nel settore educativo, ma anche per assorbire quanti più stimoli possibili dal lavoro e dalle professionalità altrui.

In una società che frammenta e divide, che fa della competizione un valore da seguire, crediamo invece che la vera forza sia quella comunitaria, in cui unirsi per far circolare più possibile buone pratiche e saperi, per diffondere esempi diversi e narrazioni contrapposte a quelle egemoniche e dominanti perché siamo fermamente convinte che dal confronto nascano idee, stimoli e possibilità.

Grazie a esperienze come quella di Roma, ci sentiamo sempre di più prendere quella che per noi è la migliore direzione educativa per creare un mondo diverso!